INCONTRO PUBBLICO
Lunedì 1° ottobre alle ore 15,00
ROMA sede ANCE, via G.A. Guattani 16 – sala Colleoni
Per ripristinare rapidamente e in piena sicurezza il sistema della mobilità urbana.
Per restituire ai cittadini le loro case e gli insediamenti produttivi evacuati.
Per non privare Genova di un’opera d’eccellenza della “rivoluzione industriale italiana”.
Il viadotto Morandi è una testimonianza straordinaria della “rivoluzione industriale italiana” e dell’eccellenza progettuale e tecnica italiana.
E’ dunque davvero sorprendente che non sia stata nemmeno presa in considerazione l’ipotesi di rinforzare le strutture non interessate dal crollo – ovvero la gran parte del viadotto – mettendole in piena sicurezza e collegandole con un nuovo ponte in acciaio dalla forma chiaramente distinta. Un’ipotesi che appare l’unica davvero realizzabile in tempi stretti, senza sacrificare le case e gli insediamenti produttivi evacuati e ripristinando tempestivamente il sistema della mobilità genovese.
Al contrario la demolizione totale dell’opera si presenta assai problematica sul terreno operativo, economico e culturale, frutto di una reazione “a caldo” che non tiene conto del fatto che l’infrastruttura genovese, lungi dall’essere “geneticamente sbagliata”, è vittima di mancate manutenzioni e insufficienti adeguamenti.
L’IN/ARCH, nel chiedere di studiare seriamente un’ipotesi di restauro-reintegrazione di questo manufatto di grande qualità, non intende in nessun modo prendere partito contro la realizzazione della Gronda, che al contrario appare quanto mai opportuna e complementare e non alternativa alla rimessa in funzione del viadotto. Anzi, quando un nuovo tracciato autostradale sarà davvero disponibile – e ci vorranno sicuramente degli anni – potrà essere valutata l’eventualità di riservare il Morandi – restaurato e reintegrato – alla sola mobilità urbana.
Introducono
Edoardo Bianchi, vicepresidente ANCE e Andrea Margaritelli, presidente IN/ARCH.
Intervervengono
Gabriele Camomilla, terotecnologo;
Massimo Mariani, CNI – delegato consolidamenti strutturali;
Paolo Rocchi, esperto in consolidamento di edifici storici;
Enzo Siviero, ingegnere;
Claudio Strinati, storico dell’arte;
Francesco Sylos Labini, ingegnere;
Rosalia Vittorini, do.co.mo.mo. Italia.
Coordina
Luca Zevi, vicepresidente IN/ARCH