All’indirizzo degli spett.li:
Giancarlo Cancelleri
Claudio Fava
Fabrizio Micari
Nello Musumeci
candidati Governatori della Regione Sicilia
per le Elezioni Regionali del novembre 2017
Gentilissimi,
il nostro Istituto incarna da 50 anni una importante parte della cultura architettonica ed urbana; il suo fondatore, Bruno Zevi, lo concepì come soggetto che raccordasse e armonizzasse l’agire di progettisti, imprese, committenti, istituzioni, con l’obiettivo di una crescita della cultura architettonica e urbana in Italia. L’INARCH svolge questo ruolo sollecitando e motivando apertamente il dibattito, interloquendo con le istituzioni, promuovendo con i suoi partner (tra cui ANCE, gli ordini professionali e le Consulte regionali Ingegneri ed Architetti) mostre, premi, workshop, concorsi, ed occasioni di discussione e promozione della progettualità mirata alla qualità dell’ambiente costruito.
Il nostro punto di vista si basa sulla considerazione che la Regione possa e debba armonizzare, ascoltando i suoi territori ma non rinunciando a tracciare chiare priorità, l’azione di sviluppo; che essa possa e debba sostenere con coraggio i veri poli dell’innovazione urbana ed i soggetti sani ed attivi della società; deve farlo avendo un quadro di riferimento chiaro, proposto alla società siciliana come prospettiva praticabile e sulla quale cooperare.
Ci permettiamo di porvi alcune questioni sulle quali vi chiediamo di pronunciarvi con chiarezza; vi chiediamo in particolare se ed in quale modo esse rientrino entro i programmi che sono alla base delle vostre proposte politiche per il futuro della Sicilia. Vi chiediamo una interlocuzione fatta di risposte chiare e fattive; esse potranno parlare, tramite il nostro Istituto, ad una platea estesa e competente di soggetti.
- RINNOVARE LE CAPACITA’ DI GOVERNO DEL TERRITORIO.
Esiste in Sicilia un tema urbano, di sviluppo e governo, che attende da tempo risposte; la nuova articolazione di aree metropolitane e unioni dei comuni, rispetto alle quali speriamo non ci siano arretramenti ma coerenti conferme, è ineludibile soprattutto in relazione alla concreta capacità di gestirne e trasformarne i relativi territori. Da anni si è messa nel cassetto in Sicilia qualunque riforma della legge urbanistica (mancanza tanto più grave a fronte dei dichiarati obiettivi di nuova conformazione degli assetti di governo del territorio); ci si è affidati alla settorialità, all’estemporaneità ed all’emergenza, mascherando come risposte a urgenti bisogni strumenti incapaci di promuovere e sostenere qualunque capacità di sviluppo. Come il suo programma promuove la necessità (se condivisa) di una riforma del governo del territorio siciliano; su quali presupposti e prospettive strutturali? Quali passi si propone ed in quali tempi ritiene di esitare tale riforma? - INFRASTRUTTURARE NUOVE RETI COLLABORATIVE DEI TERRITORI.
La realizzazione di necessari ed importanti progetti infrastrutturali, oggi presenti sui giornali anche e soprattutto per i ritardi e rallentamenti dei cantieri, richiedono altresì una capacità di progetto di sviluppo dei territori interessati. Il rischio che paventiamo è invece il realizzarsi di un quadro infrastrutturale (per la mobilità, le aree della produzione, gli insediamenti in genere) vecchio e legato ad una visione della Sicilia oggi nei fatti inesistente; recenti programmi, non ultimo il Patto per la Sicilia, sono una collezione di opere (cumulata in diverse stagioni politiche) delle quali da anni nessuno sembra più chiedersi ed esigere l’effettiva utilità e positività di ricadute per il territorio, gli abitanti e le imprese. Occorre costruire e concertare un nuovo quadro programmatorio, non fatto di pesanti carcasse e slogan ereditati ma di realizzazioni agili, spesso immateriali, o del potenziamento ed ammodernamento dell’esistente; un quadro in grado di innescare e favorire quelle reti collaborative di attività e territori (intra ed extra-regionali) che possono costituire una vera risorsa per la Sicilia. Quali misure ed opere, a sostegno di questa prospettiva (se condivisa), il suo programma vuole fattivamente sostenere? - SOSTENERE I PROGETTI DI INNOVAZIONE URBANA E TERRITORIALE.
Importanti progetti urbani ed esperienze di pianificazione, frutto della migliore cultura progettuale e di buone pratiche di alcune (poche) amministrazioni siciliane o di iniziative private, giacciono inerti: progetti di recupero di aree dismesse, di nuove relazioni tra mare e città o tra centri e periferie, di trasformazione di sedimi infrastrutturali obsoleti, di valorizzazione di importanti comprensori produttivi agricoli e insediamenti diffusi, di sviluppo delle isole minori. Essi attendono di essere ripresi, rinnovati, rimodulati e dimensionati su nuovi scenari di sviluppo, sostenibili e gradualmente attuabili, che comprendono prospettive di lavoro, economia, di qualità della vita. Occorre non disperdere percorsi ed investimenti effettuati, ma allo stesso
tempo occorre promuovere e scegliere il meglio della progettualità, comprese iniziative già in corso e che stanno innovando profondamente territori tradizionalmente depressi e marginali, fornendo risorse per realizzarsi appieno. Da quali progetti si pensa di partire per un nuovo percorso verso la qualità urbana e territoriale? Quale è l’azione di governo con la quale pensa di accompagnare questa prospettiva (ove condivisa)? - UNA AGENDA PER LA NUOVA ARCHITETTURA.
Esiste in Sicilia la necessità di nuova architettura che dia forma a nuovi spazi e paesaggi per città e territori che si trasformano, che moltiplicano e rinnovano le loro culture, i loro usi ed attività economiche, le loro popolazioni. Architettura come opere di punta, frutto di altissime capacità artistiche, tecnologiche, imprenditoriali, ma anche e sempre più architettura come cura della trasformazione diffusa e della qualità del territorio; una cura che incontra i temi della sicurezza ambientale, della tutela del patrimonio, del diritto alla casa, del rinnovamento energetico. Il tema della città storica e del patrimonio culturale (pur fondamentale per la nostra identità) non può esaurire tutto né restare separato dalla necessaria e continua complessiva innovazione del territorio e della città; l’importanza, a volte solo formale, data agli strumenti di conservazione e tutela si scontra con esigenze e istanze di innovazione che devono essere ascoltate e contemperate nella pianificazione paesaggistica e territoriale. La produzione di nuove architetture e nuove città è condizione (non l’unica, ma di certo indispensabile e durevole) per dare un futuro ai nostri territori e società; è l’alveo entro il quale l’imprenditoria, l’innovazione tecnologica, l’arte, la cultura e la ricerca scientifica, collaborano, sia nelle opere di punta che nella trasformazione diffusa dell’ambiente costruito, alla qualità della vita. Quali misure pensa siano possibili per un sostanziale rinnovo dei territori in relazione alla programmazione di opere pubbliche ed all’incentivazione di una diffusa iniziativa privata? - RISORSE E PERCORSI VIRTUOSI PER LA QUALITA’ DEI PROGETTI.
In Sicilia c’è necessità di committenza qualificata, in primis quella pubblica, capace di chiedere ed attivare il meglio (della progettualità e dell’imprenditoria) attraverso il confronto (trasparente e di qualità) entro Concorsi di progettazione (in primis) e gare di appalto di servizi. Forte e critico è il tema delle risorse per la progettualità, quelle risorse finanziarie delle quali in primis gli enti pubblici lamentano la mancanza; si è parlato di gestire (ad esempio tramite l’IRFIS) un fondo rotativo regionale a sostegno di tale esigenza; ci auguriamo che a tal fine si possano concepire modalità di accesso, incentivazioni, premialità e facilitazioni per le amministrazioni ed i soggetti qualificati che sposino i principi di trasparenza e qualità, partendo dal prioritario ricorso all’Istituto del Concorso di progettazione. Consideriamo l’inserimento di tali percorsi entro le procedure di accesso ai fondi e finanziamenti, direttamente erogati o comunque veicolati dalla Regione Siciliana, come un importante e distintivo impegno. Come il suo programma pensa di incentivare la qualità del progetto, sia dal punto di vista della trasparenza e qualità delle procedure che da quello dell’apporto di risorse economico-finanziarie, nell’ambito della committenza pubblica e della più diffusa committenza privata?
Certi del vostro interesse e attenzione, si porgono distinti saluti.
per il Direttivo dell’In/ARCH Sicilia, il Presidente:
arch. Ignazio Lutri